Spettacoli /

The Black's Tales Tour

Crediti

di e con Licia Lanera

e con Qzerty

coproduzione CO&MA Soc. Coop. Costing & Management con il sostegno di Residenza IDRA e Teatro AKROPOLIS nell'ambito del progetto CURA 2017 ediContemporanea Festival/Teatro Metastasio

sound design

Tommaso Qzerty Danisi

luci

Martin Emanuel Palma

scene

Giorgio Calabrese

costumi

Sara Cantarone

consulenza artistica

Roberta Nicolai

organizzazione

Antonella Dipierro

regista assistente

Danilo Giuva

regia

Licia Lanera

produzione

Fibre Parallele

foto di scena

Luigi Laselva

Il progetto THE BLACK'S TALES TOUR è nato dalla necessita di sperimentare il rapporto che si instaura tra voce, musica e gesto e del processo evolutivo che naturalmente ne consegue. Lo spettacolo rappresenta, infatti, un work-in-progress continuo attraverso cui si ha la possibilità di allontanarsi dall'idea originale, per poi farvi ritorno. Le fiabe sono l’archetipo, il pre-visto, il pre-detto; sono la letteratura genuina dei più profondi sentimenti umani; sono sempre vive e parlano dell'uomo di ieri, di oggi e di tutti i domani possibili.

Partendo da cinque fiabe classiche - la Sirenetta, Scarpette rosse, Biancaneve, La regina delle nevi e Cenerentola - spogliate della loro parte edulcorata e consolatoria tipica del mondo dei bambini e presentate in tutta la verità della loro versione autentica, Licia Lanera firma una scrittura originale che racconta incubi notturni e storie di insonnia, per parlare di alcune donne, delle loro ossessioni, delle loro manie, delle loro paure.

THE BLACK'S TALES TOUR è uno spettacolo in cui le icone delle fiabe piano piano si sgretolano, fino a diventare la realta stessa, la più feroce, la più fallimentare. E' una specie di horror che vuole far paura per esorcizzare la paura stessa: quella di chi scrive, quella di chi vive.

A completare lo spettacolo, infine, la presenza della musica originale, realizzata grazie alla collaborazione con il musicista pugliese Tommaso Qzerty Danisi, che ipnotizza lo spettatore accompagnandolo, per tutta la durata della performance, in una dimensione a metà tra l'onirico e il reale.

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